TESSUTI SPALMATI IN PTFE

 

Il PTFE (politetrafluoroetilene) è un materiale plastico scoperto casualmente nei laboratori della  Du Pont già nel 1938. ampiamente usato nel periodo bellico per apparecchiature speciali, sol verso il 1950 è stato messo a disposizione per le applicazioni industriali in quantità commerciali. E’ un materiale chimicamente inerte ed insolubile; non fonde sotto l’azione del calore e non brucia. Solo ad una temperatura di 450-500°C. si provoca la decomposizione del materiale plastico resistente a tutte le usuali forma di aggressione chimica ad a tutti gli agenti atmosferici (insensibile ai raggi UV).

 

I tessuti di vetro spalmati con PTFE vengono prodotti con un processo di bagno del tessuto di supporto in sospensione colloidale di PTFE e/o proiettando della polvere di PTFE sul supporto tessile, ad una temperatura di 400°C. oppure accoppiando un film di PTFE su un supporto di tessuti di vetro. Tali tessuti sono classificati CLASSE UNO in Italia, M1 in Francia, A2 in Germania.

 

I tessuti di vetro siliconati, al contrario, sono tessuti(in trama ed in ordito) di vetro di vario tipo e grammatura ai quali  vengono raccati su una superficie o su ambedue, della gomma siliconica.

 

Tali tessuti trovano molteplici applicazioni nei vari settori industriali, sfruttando le proprietà caratterizzate in:

-resistenza termica sia alle basse temperature (fino a -80°C e/o con tipi speciali fino a -200°C) come alle alte temperature (+260°C e/o punto fino a +320°C per applicazioni statiche);

-sono antiaderenti;

-hanno un bassissimo coefficiente di attrito;

-sono altresì ottimi dielettrici;

-hanno una eccellente resistenza agli agenti chimici;

-sono atossici e per questo motivo possono essere impiegati nel campo alimentare.

 

Esiste la stessa gamma di prodotti ma adesivizzati con collanti acrilici (migliore l’incollaggio sul supporto ma usato a basse temperature) e/o con collanti siliconici (per le stesse altre temperature cui il prodotto stesso è destinato). Qualora si trovassero delle difficoltà, è consigliabile scaldare il nastro portandolo alla temperatura di 60-70°C. Per rimuovere, invece, la colla dal supporto basta usare dei solventi comunemente reperibili in commercio.

 

Ci sono altresì produzioni speciali nei vari spessori e nei vari gradi di impregnazione e di finitura superficiale:

-poroso per filtri e filtrazioni con apertura di maglie da pochi micron ad una apertura standard di 6X6 mm.

-liscio, extra-liscio.

-caricati con carbone o grafite che possono rendere questi tessuti conduttivi.

-antistrappo che può essere migliorato usando un supporto in tessuto aramidico.

 

Per i tessuti spalmati in silicone, le caratteristiche peculiari sono quelle di antiaderenza (non aderiscono i materiali vischiosi (pesce, resina, liquirizie allo stato fuso) o adesivi (colle) che normalmente si attaccano alle resine fluorocarboniche. Sono anche degli ottimi dielettrici oltre ad avere una buona resistenza chimica.

 

Le applicazioni sono innumerevoli ci piace ricordarvi che normalmente sono usati per:

-nastri trasportatori anche nella lavorazione di alimenti (alimentazione di forni a +300°C come in tunnel di congelamento -70°C) o per la vulcanizzazione della gomma e delle resine espansive: rivestimento di barre termosaldanti; macchine di confezionamento e di imballaggi vari.

-Rivestimenti antiaderenti e piani di scivolo.

-Filtraggi (per i tipi porosi)

-Tendine di forni termoreitraibili.

-Giunti tessili di compensazione.

-Trasporti di materiale adesivo o appiccicoso: collanti, resine, vernici, inchiostri, ecc.

-Rivestimenti piani pressa nella lavorazione di materiali composti, e termo accoppiature.

-Farmaceutica ed aerospaziale per la loro inattaccabilità dagli agenti chimici.

-Industria elettronica.